L'inizio della "Guerra Fredda", con la progressiva evoluzione della tecnologia militare navale e sottomarina, ha reso necessario dotarsi, da parte della United States Navy, di un velivolo imbarcato in grado di rispondere alle esigenze del pattugliamento marittimo di lungo raggio e della lotta antisommergibile (ASW). Il Grumman S-2 Tracker, entrato in servizio attivo nella meta' degli anni '50, fu la risposta operativa a questa nuova esigenza. La configurazione del velivolo con due motori radiali Wright R-1820 gli garantivano un autonomia superiore ai 2000 km. In grado quindi di adempiere egregiamente all'impiego come pattugliatore considerando che poteva decollare sia da basi terrestri che da portaerei. La sua stiva interna ed i piloni sub-alari potevano inoltre garantire il trasporto e l'impiego di una varieta' di armamenti anti-sommergibile ed anti-nave come siluri, bombe convenzionali e mine navali. Il Tracker fu anche un successo commerciale per la Grumman in quanto venne acquistato, oltre che dalla U.S. Navy, anche da numerose forze aeree di diversi paesi nel mondo.